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Comunicato del Presidente FISE sul TFR

» 17.10.2006

"Vengano escluse dal trasferimento del TFR non solo le aziende più piccole, ma anche tutte le imprese che espressamente non godranno dei benefici del cuneo fiscale".

E’ questa la richiesta avanzata al Governo stamane dal Presidente FISE (la Federazione Imprese di Servizi), Carlo Noto La Diega, nel corso della consulta dei Presidenti di Confindustria.

"I benefici del cuneo fiscale previsti dalla Finanziaria" ha osservato il Presidente FISE, "per molte aziende sono quasi irrilevanti, altre non ne beneficeranno affatto, mentre tutte, proprio tutte, saranno tenute al versamento al Fondo speciale INPS del TFR. Se non intervengono correzioni di rotta, si profila uno scenario preoccupante per le piccole e medie imprese e quelle ad alta intensità di manodopera. La nostra contrarietà alla manovra sul TFR resta totale".

"Inoltre, i tagli che la Finanziaria opera sulla finanza locale e sanità causeranno pesanti ricadute negative per le nostre imprese, che operano prevalentemente sul territorio e per una committenza pubblica locale, aggravando la già difficile situazione nei tempi di pagamento della P.A., oggi superiori in molte realtà ai 12 se non ai 18 mesi".

Noto La Diega si è soffermato sul tema delle liberalizzazioni e privatizzazioni: "Pur apprezzando lo sforzo rappresentato dalla legge Bersani, il Paese è ancora timido, indeciso, se non fermo, dobbiamo anzi registrare momenti di arretramento in alcuni settori. Chiediamo al Governo passi in avanti concreti, per sbloccare una situazione che ci sta mettendo fuori gioco rispetto all’Europa, in termini legislativi e di mercato".

"Tutti questi elementi", ha concluso il Presidente FISE, "rischiano di costituire una miscela esplosiva, che potrebbe espellere dal mercato soggetti sani a vantaggio di soggetti meno rigorosi nel rispetto delle regole contributive e fiscali".


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